AGRIGENTO – In un’Italia ancora alle prese con gli strascichi economici della pandemia, Agrigento si distingue come esempio virtuoso di resilienza e rinascita. Negli ultimi cinque anni, il settore della ristorazione e del food in generale ha registrato un aumento del 22%, diventando uno dei principali motori della ripresa economica provinciale. È quanto emerge dai dati diffusi dall’Osservatorio di Unioncamere, che inserisce Agrigento tra le cinque province siciliane più dinamiche per saldo positivo tra nuove aperture e chiusure di attività commerciali.
Nello specifico, Agrigento ha visto un incremento netto di 62 nuove imprese, subito dietro a province più popolose come Catania (+186), Palermo (+310), Siracusa (+203) e Trapani (+49). Un risultato che assume ancora più valore se si considera il difficile contesto post-pandemico, in cui molte città medie italiane hanno dovuto fare i conti con la desertificazione commerciale dei centri storici.
La rinascita economica agrigentina ha trovato nel cibo il proprio alleato più solido. Ristoranti, pizzerie, bistrot, paninerie gourmet e piccole attività artigianali legate all’enogastronomia locale stanno riscrivendo la mappa urbana del centro storico, trasformandolo in un laboratorio vivace di imprenditorialità e innovazione. Non è raro trovare locali che, nati in pieno lockdown, sono riusciti non solo a sopravvivere, ma anche a prosperare.
Secondo molti operatori del settore, il ritorno al cibo di qualità, spesso legato alla tradizione locale e alla valorizzazione dei prodotti del territorio, rappresenta oggi la leva principale per attrarre turismo, creare occupazione e ridare vita a quartieri un tempo marginalizzati. A contribuire a questo slancio, anche l’aumento della domanda interna e il desiderio crescente di esperienze autentiche, che il food locale è in grado di offrire con forza e identità.
Agrigento, dunque, non solo si rialza, ma lo fa con stile e sapore, dando vita a un nuovo tessuto economico fatto di giovani chef, piccoli imprenditori, startup del gusto e iniziative collettive che guardano con fiducia al futuro.
Un futuro che, oggi più che mai, profuma di speranza, creatività e coraggio. Perché a volte, per ripartire, basta proprio sedersi a tavola.