“Mai preso soldi da nessuno, in quei fascicoli non c’erano banconote ma solo documenti. Peraltro, in quanto dirigente coordinatore, non avevo formale responsabilita’ sugli atti come, al contrario, il responsabile del procedimento”. Gaetano Di Giovanni, ex comandante dei vigili urbani di Agrigento e capo dei vigili, si difende cosi’ al processo nel quale e’ accusato di corruzione. L’11 aprile scorso e’ finito in carcere e si trova attualmente detenuto agli arresti domiciliari. Di Giovanni, 59 anni, all’epoca dei fatti, ovvero nell’estate del 2021, dirigente del distretto socio-sanitario di AGRIGENTO, e’ accusato di avere favorito l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare per anziani non autosufficienti (per un importo totale complessivo di 204.051 euro) alla societa’ Medea e l’affidamento dei servizi socio-assistenziali nei Comuni di Santa Elisabetta e di AGRIGENTO (per un importo complessivo di 89.355 euro) alla coop di Partinico, Nido d’argento, ricevendo dai rappresentanti della societa’, in almeno tre tranches, la somma complessiva di 7.500 euro. Accuse che, rilasciando dichiarazioni spontanee nel corso del processo con rito abbreviato, davanti al gup Paolo Magro, ha totalmente respinto provando anche a dare una giustificazione alle cene e agli incontri all’apparenza impropri che avrebbe condiviso con il presidente della Nido d’Argento, Giuseppe Gaglio, che ha chiesto di patteggiare 4 anni e 4 mesi. “Le cene e pranzi – ha detto – erano solo finalizzati a dei colloqui fra Gaglio e mia moglie, che fa il dirigente scolastico e voleva delle informazioni per organizzare una gita di istituto a Borgo Parrini” AGI