“La cura” di Battiato alla Maturità: quando un testo diventa guida di riflessione

Il 19 giugno 2025, gli studenti del Liceo Artistico – indirizzo audiovisivo e multimediale – si sono confrontati con un tema di straordinaria attualità: La cura, la celebre canzone di Franco Battiato, scelta come base per la seconda prova d’esame. In un momento storico in cui la sensibilità e la responsabilità interpersonale tornano al centro del dialogo pubblico, queste parole sono diventate molto più di un semplice testo: un vero e proprio laboratorio emotivo e artistico.

Non è solo il brano musicale a rendere la prova significativa: i maturandi sono stati invitati a concepire un breve prodotto audiovisivo (max 60 secondi) in cui le parole del testo dialogano con immagini di Picasso, Diego Rivera, Elliott Erwitt e le fotografie di Sandro Scalia su Palermo.

Una sfida che ha richiesto non solo competenza tecnica, ma anche una riflessione profonda sul valore della cura come atto etico, estetico e umano. Scritta nel 1996 con Manlio Sgalambro e pubblicata in “L’Imboscata”, la canzone nasce come una dichiarazione d’amore che si fa carezza esistenziale. Le immagini suggerite dal testo – superare “correnti gravitazionali”, donare “silenzio e pazienza” – non sono promesse di magia, quanto piuttosto l’offerta di una presenza costante, discreta e autentica.

Offrire “cura” significa prendersi cura dell’altro nel quotidiano, con delicatezza e responsabilità. Affidare ai giovani la riflessione sul prendersi cura come oggetto di sperimentazione audiovisiva è un atto educativo di grande valore. Permette ai maturandi di interrogarsi su cosa significhi davvero “stare accanto” in un mondo in cui spesso prevalgono individualismo e fretta. Il connubio tra arte visiva e parola poetica assume così un valore formativo e umanamente significativo.

L’aver scelto La cura come fulcro della seconda prova al Liceo Artistico rappresenta un segnale potente: il messaggio di Battiato esorta a guardare con cura e attenzione alla fragilità, accogliendola come elemento costitutivo della nostra umanità. Una prova d’esame che va oltre la tecnica e diventa occasione di crescita, introspezione e comunione emotiva.

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