L’ex premier Matteo Renzi presenta “L’influencer” e critica la gestione siciliana: «Bisogna lavorare, non twittare». Sanità, sprechi e politica al centro del dibattito
Matteo Renzi torna in Sicilia per presentare il suo ultimo libro, L’influencer, in un tour che ha toccato Mazara del Vallo, Agrigento e Palermo. Proprio nel capoluogo, l’ex presidente del Consiglio ha rilasciato un’intervista a MeridioNews, affrontando temi cruciali della politica siciliana e nazionale.
A partire dalla copertina del suo libro, che ritrae Giorgia Meloni intenta a parlargli, Renzi sottolinea la necessità di un cambio di rotta nell’azione di governo: «Quella foto è a parti invertite, quando io ero al governo e Meloni all’opposizione. Forse la presidente oggi ha bisogno di qualche consiglio, nel libro gliene do qualcuno, non richiesto, su come sia meglio comunicare meno e lavorare di più».
Agrigento Capitale della Cultura
Dopo una tappa ad Agrigento, Renzi non nasconde la sua delusione: «Sono rimasto abbastanza sconvolto. Nel 2016 abbiamo firmato un patto da sei miliardi tra Repubblica e Regione Siciliana, ma né Crocetta, né Musumeci, né Schifani sono riusciti a spenderli». Il senatore denuncia anche episodi imbarazzanti: «Hanno asfaltato le strade il giorno prima della visita di Mattarella e il giorno dopo hanno comprato i metal detector per ritrovare i tombini. Una figuraccia».
Sicilia tra siccità e sprechi idrici
Renzi pone l’accento su una contraddizione evidente: «In Sicilia non manca l’acqua, ma ne perdiamo il 60-65% per dispersione della rete idrica. A Sciacca, nei resort a cinque stelle, i turisti godono delle bellezze dell’isola, mentre molti siciliani restano senz’acqua per giorni».
Sanità e il caso dei referti “fantasma”
Un altro tema caldo riguarda la gestione sanitaria, con un riferimento specifico alla vicenda dell’ospedale di Mazara del Vallo: «Una professoressa attende i risultati dell’esame istologico per otto mesi, scoprendo solo alla fine di avere un tumore già in metastasi. Dei 3.300 referti non refertati in tempo, 206 erano positivi. È il più grande scandalo della sanità italiana degli ultimi vent’anni».
Attacco a Schifani e a Cateno De Luca
Sul presidente della Regione, Renzi è netto: «Se fossi Renato Schifani, andrei a Mazara del Vallo e ad Agrigento a chiedere scusa. E metterei ai vertici della sanità persone competenti, non amici di partito».
Sulle polemiche con Cateno De Luca, che lo ha accusato di “soffiare” senatori, Renzi replica senza mezzi termini: «Le sue parole nei confronti della senatrice Dafne Musolino sono indegne. Per questo l’ho portato in tribunale, chiedendo i danni».
Dal tour siciliano emergono, dunque, critiche dure alla gestione regionale e nazionale, con l’ex premier che si propone ancora una volta come voce fuori dal coro della politica italiana.