Se sei una neomamma o una mamma in dolce attesa questo è l’articolo che fa per te!
Nei nove mesi di gravidanza le altre mamme intorno a te non faranno che ripeterti “quanto sia meravigliosa la maternità”, il che è vero, attenzione, ma la maternità non si racchiude solo in questo.
Noi donne siamo poco solidali tra di noi, lo siamo dai tempi dei tempi, siamo spesso competitive e nella competizione del “chi è la mamma più brava” ammettere che diventare madre non è solo “meraviglioso” non è contemplato.
Essere mamma è l’esperienza più stravolgente che da mamma ho affrontato, ma anche la più sacrificante e tosta. Nei miei nove mesi di gravidanza ho ascoltato così tanti racconti da famiglia del “mulino bianco” che le mie aspettative erano alle stelle, e quando, tornata casa con il mio piccolo tra le braccia, ho realizzato di quanto tosti siano i primi mesi mi sono sentita più volte sbagliata.
Già! Perché è così che ci si sente: mamme sbagliate! Perché appena entri in doccia il tuo piccolo inizia a piangere, perché non riesci più a sistemarti, truccarti o vestirti per bene, perché la notte non dormi o semplicemente perché il tuo piccolo ha le coliche e tu non riesci a capire come calmarlo, perché per quanto tu possa lavarti continui a puzzare di latte, perché allattare “non è la cosa più naturale del mondo”, perché tuo figlio è così piccolo che anche cambiare un pannolino sembra, i primi giorni, un’impresa eroica, ma soprattutto perché realizzerai che tu sei il centro del suo mondo e tutto ciò che gli serve per sopravvivere.
Bene se è successo anche a te, sappi che non sei la sola, che è un’esperienza condivisa e chi non lo ammette mente spudoratamente. L’arrivo di un figlio è una rivoluzione: rivoluzione di abitudini, di orari, di ritmi e di esigenze.
La maternità è certamente meravigliosa, ma è anche molto faticosa e tu, cara mamma, hai il diritto di dire “sono stanca”, senza per questo sentirti una cattiva madre o giudicata.
“Eh ma le nostre nonne facevano 6 figli e non erano mai stanche”: bene, le nostre nonne erano eccome stanche ma non avevano il diritto di dirlo ad alta voce, perché una mamma è colei che è devota al sacrificio, infondo noi donne siamo nate per questo, procreare, no? Eh no!
Noi mamme di oggi invece, proprio grazie alle nostre nonne e alle loro lotte, abbiamo acquisito il diritto di poter dire che siamo stanche, e questo non ci rende meno mamme o meno innamorate dei nostri figli. Semplicemente, ci rende umane.
Avrei tanto voluto che qualcuno mi raccontasse, in quei nove mesi di gravidanza, di quanto difficili possano essere i primi mesi, saperlo mi avrebbe consentito di arrivare a quel momento “preparata”, mi avrebbe fatta sentire meno sola e di certo meno sbagliata. Avrei voluto che qualcuno fosse solidale con me e al posto delle frasi “hai voluto la bicicletta? Pedala” avrei voluto sentire “è tosta, ma ce la farai, come ce l’abbiamo fatta tutte!”.