Restano ancora numerosi interrogativi sulla morte di Giovanni Anguzza, il 65enne trapanese ucciso nella notte di San Valentino in un Bed & Breakfast di via Catito, a Trapani. L’uomo è stato accoltellato da una donna di 50 anni, originaria di Macerata, con la quale pare avesse una relazione da qualche tempo.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Trapani e condotta dalla Squadra Mobile, è volta a ricostruire la dinamica esatta dei fatti. La donna, attualmente non in stato di fermo, sostiene di aver reagito a un tentativo di violenza sessuale da parte di Anguzza. Questa versione è ora al vaglio degli inquirenti.
La dinamica dell’omicidio
Il delitto si è consumato nella notte tra il 13 e il 14 febbraio, nella camera del B&B dove la donna alloggiava. Secondo le prime ricostruzioni, una lite tra i due è degenerata in un’aggressione culminata con più coltellate, una delle quali letale. Nonostante le gravi ferite, Anguzza sarebbe riuscito a fuggire, scendendo in strada in cerca di aiuto.
Alcuni passanti e i gestori della struttura ricettiva hanno trovato l’uomo agonizzante e hanno immediatamente allertato i soccorsi. Trasportato d’urgenza all’ospedale Sant’Antonio Abate, il 65enne è deceduto poco dopo il ricovero, nonostante un intervento chirurgico d’urgenza. L’autopsia, prevista per martedì, chiarirà ulteriormente i dettagli della morte.
Chi è la donna accusata dell’omicidio?
La 50enne, originaria di Macerata, si trovava a Trapani da alcuni giorni. Senza precedenti specifici, percepisce una pensione di invalidità per problemi di salute. Il suo avvocato ha dichiarato che soffre di disabilità psichiche e fisiche e che avrebbe reagito per legittima difesa.
La donna nega qualsiasi legame sentimentale con Anguzza, sostenendo di essere legata a una donna e che la lite sia esplosa in seguito a un tentativo di abuso. Secondo la sua versione, l’uomo avrebbe tentato di violentarla e lei, nel tentativo di allontanarlo, avrebbe afferrato un coltello da cucina, colpendolo più volte. Gli inquirenti dovranno ora stabilire se la sua ricostruzione sia compatibile con le ferite riportate dalla vittima.
Le versioni contrastanti dei familiari
A smentire questa versione sono i familiari di Anguzza, rappresentati dall’avvocato Sebastiano Gabriele. I parenti confermano che tra la vittima e la donna vi fosse una relazione e che i figli dell’uomo erano a conoscenza della frequentazione.
Le indagini in corso
Gli investigatori stanno vagliando tutte le ipotesi: da un lato, si cerca di determinare se la donna abbia realmente agito per legittima difesa; dall’altro, si analizzano eventuali episodi di violenza pregressa tra i due e le reali motivazioni dietro l’omicidio.
La Polizia Scientifica sta esaminando la scena del crimine e i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, che potrebbero fornire ulteriori elementi utili alla ricostruzione dell’accaduto. Nel frattempo, la Procura di Trapani valuterà se procedere con il fermo della donna o se lasciarla in libertà in attesa di ulteriori sviluppi.
Le prossime ore saranno decisive per chiarire le circostanze di questo drammatico omicidio, che continua a presentare più domande che risposte.