Nel corso della convention organizzata da Cateno De Luca, un esponente della Lega ha dichiarato che il Ponte sullo Stretto rappresenta «l’opera più importante, prima di strade e ospedali». Una posizione che – oltre a suscitare scalpore tra i presenti – lascia tutti perplessi se si considera lo stato attuale delle infrastrutture in Sicilia e le emergenze che gravano sulla regione.
Ospedali al collasso, con liste d’attesa interminabili e reparti in difficoltà per la carenza di personale e attrezzature adeguate. Prendere un appuntamento per una visita medica ormai è più difficile che vincere alla lotteria. Strade che versano in condizioni disastrose, tanto che affrontarle è un po’ come partecipare a un rally senza iscriversi. E, come se non bastasse, un’emergenza idrica che mette a dura prova intere comunità, con razionamenti frequenti.
In un contesto simile, appare legittimo chiedersi se la priorità sia davvero un’infrastruttura imponente e costosa come il Ponte, oppure se sia più urgente garantire servizi essenziali e un miglioramento concreto della qualità della vita dei siciliani.
Il titolo di questo articolo riprende il titolo di un brano presentato a Sanremo quest’anno. Un’espressione che ben si adatta alla situazione: prima di una grande opera serve una Sicilia che funzioni, dove nessuno debba scegliere tra la propria salute e l’attesa di un’infrastruttura la cui realizzazione resta, ancora oggi, un’incognita.
Ponte prima di ospedali e strade? Grazie ma no grazie.